Inaccessibilità e iperaccessibilità nell’interazione fra ruderi e vegetazione: il caso di Ninfa

Mag 11, 2021 | convegni e workshop

Nell’ambito dei SEMINARI 2020/2021 a cura di Paolo Giordano, coordinatore Dottorato di Ricerca in  “Architettura, Disegno Industriale e Beni Culturali”Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli

Il Dottorato di Ricerca ha inaugurato un nuovo ciclo di tre conferenze individuali mensili ed una tavola rotonda finale strutturate su un singolo Settore Scientifico Disciplinare e su uno specifico tema individuato e proposto con l’obbiettivo approfondire questioni tematiche caratterizzanti lo stato dell’arte nei diversi SSD coinvolti nella programmazione. La struttura tipo del mese prevede una lecture individuale, su piattaforma Teams, nei primi tre mercoledì del mese ed una tavola rotonda finale. Nel mese di Maggio 2021 è programmato il Seminario SSD ICAR 19_Restauro incentrato sul tema “Il Restauro come antidotum al degrado delle architetture e dei luoghi urbani inaccessibili o iperaccessibili”. In estrema sintesi l’obbiettivo del Seminario è quello di focalizzare l’attenzione sul recupero della conoscenza e della memoria di tipologie architettoniche monumentali abbandonate al fine della loro protezione, conservazione e valorizzazione. Si ragionerà cioè sulla necessità di reintegrazione nel circuito della accessibilità collettiva attraverso una fruibilità sia fisica/materiale e sia virtuale/immateriale. Tale ipotesi si basa sulla consapevolezza che qualsiasi ricerca che voglia occuparsi di Inaccessible Cultural Heritage – sia tangibile, intangibile o digitale – debba innanzitutto focalizzarsi sul suo riutilizzo. Trasformare l’inaccessibilità in accessibilità significa produrre memoria, riuso e valorizzazione dell’architettura, della città e del paesaggio individuando utilità capaci di offrire nuovo senso e significato alle eredità culturali consegnataci dal passato. La disciplina del Restauro assolve un ruolo importante nella rigenerazione e valorizzazione dell’architettura storica abbandonata e degradatasi in conseguenza della inaccessibilità o, di contro, della iperaccessibilità: riconosciuto questo supremo valore della disciplina non bisognerebbe però mai disgiungerlo da una prospettiva etica capace di ispessirne senso e significato in connessione alla sua intima propensione ovvero quella di rappresentare un crogiuolo di valori immanenti volti ad una trascendenza che si riflette sia nella consapevolezza di un passato che non è più e sia in una necessità di un futuro che non è ancora. Si propone quindi di ipotizzare la messa in campo di tutte quegli strumenti forniti dalla cultura disciplinare nonché dalle tecnologie contemporanee per la costruzione di un “territorio intelligente ed eticamente recettivo” alle necessità dell’oggi e del domani. Trasformare l’inaccessibilità in accessibilità significa modificare ambiti architettonici e paesaggistici monumentali abbandonati rendendoli partecipi alla vita della città individuando, contemporaneamente, funzioni capaci di offrire nuovo valore nonché nuovo senso e significato per un nuovo modo di vivere lo spazio architettonico, urbano e paesaggistico del domani.

Lecture II
mercoledì 12 maggio, ore 16.30-18.00
Daniela EspositoInaccessibilità e iperaccessibilità nell’interazione fra ruderi e vegetazione: il caso Ninfa
Discussant: Saverio Carillo, Marina D’Aprile, Antonella Ponsillo

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