
Fermate l’assalto ai Beni Culturali – Dichiarazione SIRA sul Decreto Crescita
Pubblichiamo la Dichiarazione ufficiale della nostra Società – SIRA in merito al possibile inserimento, nel “Decreto crescita” da parte del Governo, del principio del “silenzio assenso” per gli interventi sui beni culturali tutelati dalla legge.
Fermate l’assalto ai Beni Culturali
“Dall’articolo di Sergio Rizzo “Spunta la mini sanatoria per i lavori sui beni vincolati – varrà il silenzio assenso”, comparso su Repubblica il 31 marzo 2019, e “Sempre meno vincoli per i cantieri e tutele ridotte per i beni culturali”, pubblicato su Repubblica Economia&Finanza il 3 aprile 2019, si apprende che il Governo intenderebbe inserire nel cosiddetto “Decreto crescita” il principio del “silenzio assenso” per gli interventi sui beni culturali tutelati dalla legge. Esso scatterebbe quando una richiesta non ottiene risposta dalla competente Soprintendenza entro 90 giorni (oggi 120, ma senza automatica approvazione).
La notizia deve impensierire tutti, indipendentemente dai legittimi orientamenti politici.
In gioco c’è il rispetto dell’art. 9 della Costituzione della Repubblica Italiana che tutela il patrimonio culturale come bene della Nazione (e del mondo!), oltre che del sistema di tutela che il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali afferma di voler rafforzare.
Non è certo con il silenzio assenso che si va incontro alle esigenze e si tutelano i diritti dei cittadini, né si aiuta l’economia del Paese.
Si dotino piuttosto le Soprintendenze di adeguate risorse umane, tecniche e economiche affinché possano adempiere al meglio i propri compiti istituzionali. Poi, se del caso, si sanzionino le mancanze accertate.
Fermiamo dunque questa pericolosa deriva. Se non per la cultura e la civiltà del Paese, il Governo e il Parlamento lo facciano per preservare quello che tutti, a parole, considerano il suo più importante “asset”, anche economico.
In gioco non vi sono alcuni giorni in più o in meno in una procedura amministrativa.
A rischio è un bene supremo e irriproducibile di tutti i cittadini, di oggi e di domani.”
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